Un Manuale?


da una riflessione di Graeme...

<<  Come molti di voi sapranno, Alessandro Baldan è il mio interprete e mi accompagna in giro per l’Italia traducendo sapientemente spirito e parole durante i seminari. Oltre a tutto il tempo che passiamo in compagnia dei cani, trascorriamo ore intere viaggiando insieme.
Naturalmente, tra tutti i temi che affrontiamo ce n’è uno ricorrente: discutiamo spesso di libri che parlano di cani e di Dog Training.

“ Quello che vogliono i proprietari di cani è un manuale pratico ” dissi io.
Alessandro ci rifletté per un minuto o due e poi replicò con entusiasmo:
“ Ma dici sempre che non c’è un solo modo di addestrare un cane, che premendo il pulsante A non otterremo per forza B ”
Ora toccava a me ragionarci su.

Ci sono molti tipi diversi di cani ed altrettante varietà di umani e la relazione fra i due influisce sul modo in cui si evolve ogni cosa... per cui Alessandro ha ragione –anche se a volte vorrei tanto che non fosse così!

Quando sono tornato in Galles ho ripensato al discorso introduttivo che faccio sempre ai seminari. Comincia così:
 
“Prima viene l’acuta osservazione e poi, molto più lentamente,
la conoscenza del vostro cane.”

La conoscenza comporta un cambiamento di atteggiamento.

È come lo Studio dello Zen: l’illuminazione arriva attraverso la meditazione e l’oggetto di un pensiero così profondo si basa sulle osservazioni che abbiamo fatto.
Quindi un manuale è impossibile da realizzare!

Mi viene in mente una considerazione che fu fatta in relazione al mio primo libro (non da un professionista del settore, ma da uno dei miei lettori):
“ È un uomo fortunato lui, che vive lassù in Scozia, circondato solo da natura incontaminata e Border Collie. Senza strade trafficate, ecc. […] ”
Ora, prima di tutto non abito in Scozia –né ci ho mai vissuto, quindi questa lettrice non deve aver prestato molta attenzione a quanto raccontavo nel libro e, probabilmente, neppure ha pensato troppo a ciò che stava dicendo.
Esistono Border Collie molto diversi fra loro, con personalità davvero differenti, così come accade per tutte le altre razze! Si tratta quindi di un commento assai stereotipato.

Un cane è una creatura di una varietà infinita. Sebbene le razze ‘da lavoro’ possano mostrare una spiccata propensione al “fare” ed un’assoluta devozione per le attività più o meno collaborative a cui sono “destinate”, sentimenti come la paura, il disorientamento, la timidezza e molte altre emozioni o condizioni mentali –peraltro condivise dagli umani– sono molto diffusi in tutte le razze e non sono certo prerogativa di una razza in particolare.

Ecco perché i miei libri sono scritti così. L’osservazione si compone di tanti piccoli pezzi distribuiti su un arco di tempo piuttosto lungo e a volte ciò che è appena stato osservato può favorire una rivelazione. Bene: per giungere alla conoscenza serve ancora più tempo.

Un’abbuffata di frasi ad effetto predigerite risulterebbe artificiale e decisamente inutile.
Le pepite d’oro sono sepolte sotto ad una storia e vanno cercate.
Forse le automobili possono essere assemblate e riparate leggendo un manuale.
Per fortuna i cani sono un po’ più complicati.  >>